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Il Parco IV Novembre è ancora oggi chiamato da molti pordenonesi “Giardino pubblico” poiché fu realizzato intorno al 1856 dall’Amministrazione civica, sfruttando lo spazio venutosi a creare fra il centro e il quartiere dei Cappuccini dopo la costruzione del rilevato ferroviario. Nel 1903 il giardino ospitò un’importante Esposizione Agraria e poi regolarmente il mercato degli animali, ivi trasferito da Piazza della Motta, dove si teneva ogni mercoledì dal 1594. È verosimile, quindi, che la progettazione del parco abbia tenuto conto del suo principale utilizzo quale foro boario, sia per i numerosi accessi disposti radialmente, sia per l’impianto concentrico degli alberi, ideato per consentire di accappiare gli animali, garantendone anche la sosta all’ombra durante le calure estive.

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La serie circolare in origine era costituita da ippocastani (piante dall’alto potere ombreggiante) tagliati nel corso della Grande Guerra e poi rimpiazzati con tigli, certamente già presenti nell’area più centrale del parco. In epoche successive furono inseriti diversi sempreverdi, come ad esempio l’abete rosso, il cipresso, il tasso e la tuia.
Lo schema circolare del giardino oggi è risaltato da alcuni esemplari di alloro, potati con elegante geometria conica oppure cilindrica.
Il parco conserva, inoltre, alcune statue e capitelli in pietra.
Il Parco IV Novembre svolge un’importante funzione di connessione ecologica tra il Parco Querini, l’area alberata di piazzale Marcolin e le sponde verdi del Noncello, garantendo continuità alla cintura verde che abbraccia la città di Pordenone, estendendosi dal lato opposto sino al Parco Galvani per proseguire poi, quasi senza soluzione di continuità, verso il Parco del Castello di Torre, per mezzo del Parco del Seminario.

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*Le fotografie appartengono al Comune di Pordenone e sono distribuite con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC-BY)